IL FOLLE MONDO DI JOEY di Marco Coccia

Inizio giugno profumi d’estate, alla “Mondadori” di viale Garibaldi a Civitavecchia c’è odor di novità. Il grande marciapiede antistante la libreria è affollato di persone, quasi tutti giovani, ce lo aspettavamo un bel movimento, ci sono anche le autorità nella persona del vice sindaco Enrico Luciani e il consigliere di maggioranza Patrizio Scilipoti, a regolare i toni della presentazione il dottor Gino Saladini. L’evento della sera è la presentazione del libro di Joey Gianvincenzi “Mad World” edito da Tempo al Libro, casa editrice in Faenza.

Joey Gianvincenzi, classe ’92, è nato e scrive a Civitavecchia. Il suo sogno è sempre stato quello di scrivere un libro e a maggio finalmente Joey viene pubblicato. Mad World (duecentocinquantadue pagine in formato tascabile) è il suo primo e certamente non ultimo lavoro. La copertina sobria e distensiva, sia per l’immagine che per il colore, lascia spazio solo dopo al titolo che invece suscita pensieri opposti, un contrasto evidentemente voluto dall’autore per render conto al lettore, già da subito, del folle mondo di cui vuole parlare.
Giochi di bambino, castelli in riva al mare, sogni infranti da un onda improvvisa, Mad world.
Alle venti inizia, è tutto pronto, manca ancora un po’, la serata è mite e piacevole prima che la presentazione cominci, avviciniamo Joey, si vede che è emozionato (sono tutti qui per lui!), gli chiediamo se vuole presentarsi a “Il Bibliomane”, molto cordialmente accetta e così facciamo due passi.

LIBRICiao Joey complimenti per il tuo libro, Mad world, ma i sogni si avverano!

Un grande saluto a voi e a chi sta leggendo quest’intervista! Non sono i sogni ad avverarsi, ma siamo noi che dobbiamo renderli concreti. Ci sono molte persone che “sognano” chissà cosa rimanendo a casa davanti alla televisione; in quel caso non si muoverà niente, la vita assumerà un tono monotono e i sogni rimarranno tali. Bisogna avere in testa un traguardo, preparare tutte le forze e iniziare a correre, veloci!

Leggendo il tuo libro viene da chiedersi quanto ci sia di autobiografico…

In realtà niente. Posso dire solo di avere la stessa identica mentalità del protagonista principale, Stefano Benzi. E lo stesso carattere.

Stefano che vuole fare il pugile sei tu che vuoi fare lo scrittore?

Entrambi sogniamo ed entrambi abbiamo ottenuto qualcosa. Stefano, come me, per conquistarsi quello che voleva ha dovuto combattere contro il mondo e contro mille difficoltà che all’apparenza sembravano impossibili da risolvere.

La tua storia è uno spaccato di vita quotidiana, chissà quanti della tua generazione, con
le dovute differenti sfaccettature, si riconosceranno in questo romanzo che
indubbiamente è generazionale, non hai pensato ad una eventuale sceneggiatura?

Ho pensato a Mad World come film. Lo ammetto. E se dovessi immaginarmelo al cinema, sono sicuro che ci sarebbe azione, amore, amicizia, lacrime, risate. Avrebbe un grande impatto sul pubblico il quale capirebbe sicuramente che la potenza dei sogni è infinita. A volte più dell’amicizia e dell’amore.

Ci piace il tuo vocabolario ricco ma semplice, niente affatto ricercato, e ci piacciono gli ingredienti che hai usato. Tu cosa leggi? Con quali grandi classici (e non) ti sei formato?

Amo i classici e sono innamorato soprattutto della poesia di Baudelaire. Per quanto riguarda la narrativa, devo ammettere che quasi tutti i grandi che hanno fatto la letteratura li ammiro e li leggo volentieri. Ci sono sicuramente romanzi che mi hanno lasciato davvero senza fiato e ce ne sono altri che ho apprezzato meno, ma quando si ha a che fare con dei professionisti c’è sempre da imparare.

Ti sarai certamente reso conto delle difficoltà del mondo editoriale e degli impedimenti che un giovane scrittore in erba incontra, tra l’altro in un’epoca dove la carta sarà presto o tardi obsoleta, tu come la vedi?

Io odio i supporti elettronici per leggere i libri. Li odio e li vorrei vedere sparire dalla faccia della terra. È come fare l’amore con una bambola di ferro arrugginita: questo è il piacere che dà quel tipo di lettura. Tiferò sempre per la carta, i libri, il profumo delle pagine, i volumi giganti, sì, anche quelli ingombranti e polverosi.
Per quanto riguarda invece gli impedimenti che incontra uno scrittore emergente, devo dire che sono ostacoli enormi, ma si possono superare se si hanno certe preziose qualità, come il talento, la tenacia e la pazienza. Ho realizzato il mio sogno facendo un uso massimale di questi tre elementi fondamentali, indipendentemente dal cambiamento del mondo editoriale. Ho incontrato editori che mi hanno detto testuali parole: “Se oggi vuoi sfondare devi sfornare romanzi di vampiri, di sesso o di storie d’amore tra quattordicenni”. Io ho strappato il contratto e sono andato avanti, pubblicando quello che mi era uscito dall’anima e non dalle necessità del mercato. L’editoria non è altro che il trampolino di lancio, non la materia d’ispirazione, o di narrazione addirittura, dell’autore. È come se un pittore dipingesse su corrispondenza solo per soldi. Preferirei vendere il ghiaccio al polo nord.

Grazie Joey, “Il Bibliomane” ti saluta con un arrivederci e in bocca al lupo, per tutto!

Vi ringrazio davvero di cuore per quest’intervista e spero di incontrarci di nuovo! Saluto tutti i lettori de “Il Bibliomane” e li invito calorosamente a leggere Mad World! Un abbraccio, a presto!

5 commenti

  1. Ho finito di leggere questo romanzo stanotte e l’ho trovato fantastico! Bravissimo! Quando esce il secondo?! Per avere 21 anni scrivi da Dio!

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  2. Ho letto l’intervista di questo ragazzo e devo dire che mi ha incuriosita davvero molto. Non vedo l’ora di comprarlo. Grazie a questa rivista scopro molte novità interessanti! W il Bibliomane! 🙂

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  3. ciao…conosco joey da una vita…e lui merita di piu…è un ragazzo da prendere esempio,perche adesso ne sono pochi di ragazzi che lottano duramente per esaudire il proprio sogno…magari alcuni lottano per due giorni poi si stufano e lasciano tutto…lui invece no!lui ha lottato dall inizio fino alla fine fino a che il suo sogno e diventato realtà…joey sei un grande…anzi no sei un mito!!!

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  4. DETERMINATO, CHIARO SENZA PREAMBOLI INUTILI, DIRETTO E SICURO DI SE SA AFFRONTARE CHIUNQUE CON IL SUO LINGUAGGIO FRESCO GIOVANE SI MA EDUCATO. HO SEMPRE PENSATO CHE JOEY E’ UN GRANDE SOLO LEGGENDO ALCUNE COSE. LO AMMIRO E STIMO …QUESTIONE DI FEELING..NON SO …ASPETTO SOLO DI CONOSCERLO PER CONGRATULARMI CON LUI DI PERSONA.. DENISE CAMILLONI

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